Period è il think tank femminista intersezionale che si occupa di advocacy, policy e data.
A due anni dall’avvio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e in vista della sua rinegoziazione da parte del governo italiano con l’Unione Europea, è molto importante fare il punto sull’andamento del PNRR da una prospettiva di genere. Per questo motivo, lanciamo il secondo convegno nazionale “Dati per contare: statistiche e indicatori di genere per un PNRR equo”.
Dopo il primo promosso insieme alla Regione Emilia-Romagna, quest’anno siamo in Puglia, a Bari.
Vogliamo unire la nostra voce a quella della società civile meridionale: chiediamo al Governo investimenti che siano davvero efficaci a colmare le storiche diseguaglianze economiche e sociali che caratterizzano il nostro paese.
Il Convegno si terrà venerdì 6 ottobre, presso l’Aula Aldo Moro dell’Università di Bari, dalle ore 09.30 alle 18.00. L’iscrizione è aperta a chiunque, le plenarie potranno essere seguite anche via streaming.
QUI il link al programma e al form per iscriversi.
Sabato 7 ottobre rimaniamo a Bari per lanciare, insieme all’associazione Monithon la nostra seconda scuola femminista di monitoraggio civico sui fondi del PNRR.
Vuoi scoprire quali sono gli investimenti sul territorio e come monitorarli, partecipa alla nostra scuola!
QUI il programma e il link per iscriversi.
Leggi la news sotto per tutte le informazioni
Siamo felicissime di lanciare insieme a Monithon, la nostra seconda scuola di monitoraggio civico sui fondi del PNRR, sabato 7 ottobre a Bari. La scuola nasce con l’idea di far conoscere alla cittadinanza e ai residenti gli investimenti previsti nel proprio comune attraverso il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e per far comprendere come monitorare gli impatti di tali investimenti, in particolare quelli di genere.
La scuola è gratuita e aperta a chiunque.
QUI il programma e il link per iscriversi alla scuola di monitoraggio.
Ci incontreremo sabato 7 ottobre 2023, presso il Dipartimento di Scienze politiche, Piazza Cesare Battisti 3, Bari.
Nell’ambito della settimana per il Governo Aperto (Open Gov Week) abbiamo presentato un’analisi territoriale e per missione per valutare l’impatto dei fondi PNRR sull’occupazione di donne e giovani. Abbiamo deciso di analizzare dove fossero concentrate a livello territoriale e di missione le misure premiali e le quote occupazionali delle donne in particolare, per fare questo abbiamo dovuto mettere in relazione i dati riferiti ai bandi di gara identificati dal codice identificativo di gara (CIG), con i dati che associano i Cig ai codici unici di progetto (CUP) per poter associare a ogni gara di appalto le informazioni dei progetti ad essi associati.
Dall’analisi è emerso che il 96% degli avvisi analizzati non prevede misure premiali per la parità di genere, mentre il 68% non dispone obblighi per una quota di occupazione femminile o giovanile, anche se la legge lo prevederebbe.
La giornata dell’8 Marzo non è la festa della donna, ma ha come obiettivo quello di ricordare i diritti, le conquiste sociali, politiche e di emancipazione che le donne hanno ottenuto nel corso della storia. L’8 marzo è anche il giorno in cui vengono denunciate le violenze e discriminazioni che le donne sono ancora oggi costrette a subire quotidianamente, in tutto il mondo. Quest’anno proprio in questa giornata abbiamo voluto dedicare un approfondimento al tema della casa e del diritto all’abitare. Quante donne povere e madri sole hanno accesso a case popolari? Quante avranno accesso a case popolari riqualificate? Quante donne che fuoriescono da contesti di violenza sono inserite in alloggi popolari e quante lo stanno ancora aspettando? Non ci sono ancora dati per rispondere a queste domande a due anni dall’avvio del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonostante la parità di genere sia una delle tre priorità trasversali. Le misure connesse all’edilizia residenziale pubblica sono ritenute fondamentali nel PNRR per il contrasto alle disuguaglianze di genere. Il testo del PNRR definisce che “la carenza abitativa si riflette differentemente su uomini e donne per via del differente ruolo familiare loro attribuito e del fatto che la maggior parte delle famiglie monoparentali siano affidate a donne”.
I dati del Report Annuale Istat, pubblicato a luglio 2022, hanno rivelato disuguaglianze di genere drammatiche, per esempio l’11,7% delle famiglie monogenitoriali è in povertà assoluta e l’80,9% delle famiglie monogenitoriali è composto da madri sole, l’incidenza di povertà assoluta delle famiglie dove sono presenti minori è pari al 28,2% se la famiglia è in affitto, contro il 6,4% di quelle che posseggono un’abitazione di proprietà e il 13,1% delle famiglie in usufrutto o in uso gratuito.
I dati disponibili oggi non permettono però di collegare la condizione di povertà individuale per genere alla tipologia di godimento dell’abitazione in cui si vive. In occasione della Giornata Internazionale dei Diritti della Donna chiediamo con urgenza:
– al Governo di prevedere indicatori nazionali di impatto di genere per valutare l’efficacia degli interventi per l’abitare finanziati dai fondi del PNRR;
– ad Istat di disaggregare per genere il rapporto fra povertà e tipologia di godimento dell’abitazione;
– ai Comuni di aprire e disaggregare per genere i dati sull’edilizia residenziale pubblica e di impegnarsi ad inserire indicatori locali di impatto di genere per valutare l’efficacia degli interventi per l’abitare finanziati dai fondi del PNRR.
Period Think Tank, Libera Bologna e Legambiente Bologna hanno messo assieme le forze e deciso di attivare un osservatorio civico per monitorare l’utilizzo dei fondi del PNRR e l’impatto dei progetti sulla comunità. In altre parole, le tre associazioni si impegnano rispettivamente a monitorare l’impatto di genere, l’impatto ambientale e il rispetto della legalità delle aziende che prenderanno appalti e subappalti contro il rischio di infiltrazioni criminali. ll monitoraggio ha il compito di verificare in che misura l’attuazione del piano/programma sia coerente con il raggiungimento degli obiettivi fissati e con i paletti posti dall’Ue in termini di parità di genere, sostenibilità ambientale, trasparenza e legalità, o meglio di descrivere il contributo del singolo strumento a tali obiettivi. Tutte le info sul sito Osservatorio Civico PNRR Bologna.
8 marzo 2022
PNRR, l’equità di genere resta un miraggio
Ad oggi, da un’analisi condotta da Open Impact è emerso che su 29 avvisi pubblicati in Italia Domani soltanto 4 presentano una condizionalità dei fondi allocati alla priorità trasversale della parità di genere. L’investimento per questi avvisi è pari a circa 4 miliardi, a fronte di un totale di più di 20 miliardi allocati. Solo il 19% di questi investimenti, quindi, considera prioritario l’obiettivo di ridurre le disparità di genere.
Dati per contare – Convegno 30/11
Analizzare, esaminare e ricercare come funziona il potere
Cambiare le strutture del potere verso sistemi equi e giusti
Dare valore alle emozioni e ai corpi come forme di sapere
Rivoluzionare le analisi dei dati che generano discriminazioni
Abbracciare il pluralismo di sguardi, saperi e opinioni
Riconoscere e dare valore al lavoro, soprattutto quello reso invisibile
Chiediamo l'open data di genere, raccogliamo dati, li elaboriamo e realizziamo report con un approccio femminista e intersezionale.
Offriamo formazione sulle nostre aree di specializzazione: informazione femminista, data collection and reporting, advocacy, policy maker e gender politics.
Progettiamo strategie di advocacy che coinvolgano le persone dal basso e le istituzioni. Ci occupiamo di flussi d'opinione.
Lavoriamo con l'advocacy anche da un punto di vista di mobilitazione: supportiamo, organizziamo e sosteniamo forme di mobilitazione e pressione online e offline.
Scriviamo proposte di policy sulla base di analisi di dati, perché per cambiare cultura bisogna cambiare pratiche politiche.
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